Dal Trek N°37 ( dicembre 2002) 27 ottobre 2002 Raffaella Landriscina Boschi del Gargano ...stiamo ancora camminando nel
bosco, tutto comincia a diventare indefinito, impalpabile. Le foglie che fino ad un’ora fa avevano un
aspetto nitido di colore verde, appaiono del colore della notte, gli alberi
spettrali e il cielo scuro. Osservo l’ambiente intorno a me attraverso il
nastro di luce della torcia di Corrado. Su sua scelta vengono illuminate le foglie degli alberi, poi i massi
chiari che ostacolano il cammino, di nuovo velocemente quel cerchio giallo si
muove verso un tronco d’albero e poi ancora verso l’avanti. Le foglie gocciolano sul viso e sulle spalle
dolcemente, mentre sotto i nostri passi determinano un rumore cartaceo che è l’unico presente intorno a noi. In lontananza si odono le voci sommesse dei
compagni di avventura, animati da un unico pensiero:
quello di poter tornare a casa il più presto possibile. Il bosco, tanto accogliente e caldo di giorno, ci
sembra ostile; nonostante tutto però una sana curiosità mi spinge ad osservarne
i minimi particolari e ad apprezzare quella situazione inconsueta. Respiro un’atmosfera tranquilla e sono ottimista. Il buio, che domina i miei incubi notturni, non
mi fa paura, ma diviene un compagno accogliente ed ovattato. Come un
animale mi sto abituando a guardare oltre, ad
ascoltare e a fiutare gli odori, quelli penetranti del muschio, del terreno
umido, delle foglie secche, di funghi carnosi. Questa è sicuramente una bella esperienza da
ricordare e voglio trasmetterla anche a voi insieme ad un consiglio : portate
sempre una torcia quando venite in escursione ! |