Tempesta a Minervino
Acqua. A scrosci. A secchiate. E dentro i secchi anche nebbia e gelo, miscelati da zampate di vento.
L’escursione di domenica 21 ottobre a Monte Scorzone, nelle contrade di Minervino Murge, annunciata tranquilla e con dislivelli da far sorridere i baldi del Cat, s’è rivelata come un’esercitazione per addestrare i soldati alle difficoltà (e alle crudeltà) della Natura. La quale quando, ci si mette di buzzo buono, è una specialista con o senza le malefatte umane.
Domenica s’è rimboccata le maniche ed ha dato il meglio di sé per innaffiare la Murgia di Monte Scorzone e noi escursionisti del…Cat. Con l’aiuto del vento ha fatto girare le pale eoliche installate nella zona e le palle a chi ancora se le trovava nonostante il freddo.
Pioggia a scrosci, a vento per dieci e passa chilometri tra pietraie e fango. Incurante di giacconi, k-way, cappucci e anfibi, l’acqua s’è infilata sin negli scarponi.
E cik e ciak e ciak e cik. Il fango ce lo siamo trovato sino alle ginocchia quando abbiamo attraversato i campi di grano fradici e palustri.
Scrosci a secchiate. Aveste visto l’effetto delle gocce quando rimbalzavano sulla pelata di Corrado.
Visi lividi, sogni di bevande calde, di docce bollenti.
Non sono annegato perché per lunghi tratti Beppe mi ha fatto da… ombrellifero e poi è stata Arcangela a cedermi il suo parapioggia verdazzurro e s’è fatta proteggere a sua volta da Beppe.
Oh, somma gratitudine! Io che ho sempre odiato gli ombrelli d’ora in avanti li guarderò con più rispetto.
In questo imperversare e due GPS in sciopero forse per il freddo, Corrado ad un certo momento ha sussurrato: “Però, tutto questo ha un suo fascino”.
Nonostante un rivolo d’acqua mi scorresse lungo la schiena, non m’è riuscito di dargli torto.
Tornato a casa non desideravo altro che spogliarmi e fare una doccia ma quando ne ho sentito lo scroscio foriero dei ricordi di tutti quelli avuti sulla Murgia, la doccia l’ho rimandata al giorno dopo.
Indossata una felpa calda, mi sono preparato una mimosa bollente, ho tracannato un grappino e mi sono addormentato.
Fuori ancora scrosci su Bari, ma non dello stesso fascino di quelli di Monte Scorzone.
Vittorio Stagnani
21 Ottobre 2007
Dal Trek N°90 (Dicembre 2007)